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L‘Arte di Fumare la Pipa: parte XVIII

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L‘Arte di Fumare la Pipa: parte XVIII

DECALOGO DEL BUON FUMATORE DI PIPA

1.Pipa pulita e asciutta
2.Caricare il tabacco, ben sciolto e al giusto grado di umidità, a piccoli pizzichi: i primi appena deposti in fondo al fornello, gli altri appena premuti. Carica accurata significa buon tiraggio (e buon tiraggio vuol dire evitare boccate a mantice e quindi evitare che la pipa scotti, che la lingua bruci, che si formi troppa umidità, …). Pareggiare con colpi di pollice la superficie del tabacco, eliminare i filamenti che escono dal bordo del fornello.
3.Accendere in modo uniforme su tutta la superficie, aspirando con frequenza ma dolcemente. Usare fiammiferi di legno o accendini a gas. I cerini “appestano” il tabacco.
4.Riaccendere. E’ quasi sempre necessario. Il primo contatto con il fuoco fa sollevare il tabacco. Bisogna allora premere (è il famoso colpo di pollice tra i due fiammiferi; ma conviene usare il pigino), pareggiare la superficie del tabacco e riaccendere definitivamente.
5.Fumare con boccate lente, ritmate, tranquille, distanziate. Che il fumo si veda appena. Chi ha l’abitudine alla sigaretta, pensi che deve fare proprio tutto il contrario. Tirare forte e in fretta provoca tutti gli inconvenienti che inducono ad abbandonare la pipa: calore eccessivo, acquerugiola, lingua irritata. Il giusto (placido) ritmo della pipa si acquista poco alla volta. Di tanto in tanto, premere il tabacco in combustione per ristabilire il tiraggio ottimale. Se la pipa si spegne, si riaccende, niente di tragico. La cenere collabora a una combustione regolare e tranquilla: prima di riaccendere, se mai, si può eliminare quella che esce spontaneamente capovolgendo la pipa.
6.Il fumo della pipa non si aspira, non si manda “giù” (dove andrebbe a finire, altrimenti, la superiorità sulla sigaretta e il minor danno fisico?), lo si assapora tra palato e naso. Il fumatore di pipa non brucia il tabacco, lo gusta.
7.Si può riaccendere anche più volte, ma non conviene ostinarsi a fumare il fondiglio umido e compatto, che a volte può formarsi nel fornello. In questi casi, meglio buttare che rischiare il disgusto.
8.A fumata finita, svuotare il fornello servendosi del curapipe e lavorando con delicatezza. Eliminare cenere e residui di tabacco. Mai battere la pipa contro una superficie dura, neppure il tacco della scarpa.
9.Soffiare energicamente nel bocchino e quindi passare due o tre volte lo scovolino con movimento di vai e vieni. Naturalmente, senza aprire la pipa, operazione pericolosissima a pipa calda.
10.E così vi siete preparata anche la prossima pipata.

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