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L‘Arte di Fumare la Pipa: parte XV

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L‘Arte di Fumare la Pipa: parte XV

Vogliamo concludere questo lungo viaggio nell’Arte di Fumare la Pipa con l’estratto di un intervento del dott. Nicola D’Imperio pubblicato sul Il Resto del Carlino circa 25 anni fa. I vantaggi (e i rischi) del fumare la pipa (terza parte) Purtuttavia il fumo prodotto dalla pipa contiene, assorbite in misura molto inferiore cha dal fumo di sigarette, una vasta gamma di sostanze tossiche quali la nicotina, i catrami, la piridina, alcuni acidi volatili, derivati fenolici, furfurolo, che, se la pipa è fumata sapientemente e trattata amorevolmente, arrecheranno danni minimi o addirittura trascurabili se paragonati ai suoi effetti positivi. Prenderemo ora in esame le conseguenze dell’effetto ansiolitico ed antidepressivo, indotti dalla pipa, su alcuni apparati dell’organismo umano. Lo stress e le tensioni a cui l’uomo è quotidianamente sottoposto determinano spesso tachicardie extrasistoli, cioè battiti anormali del cuore: e questi vengono avvertiti come sensazioni fastidiose o dolorose che spesso allarmano ulteriormente il soggetto. La nicotina contenuta nel fumo possiede un’azione interferente sulla frequenza cardiaca, purtuttavia l’azione ansiolitica della pipa non solo annulla questo effetto ma elimina spesso le tachicardie e le extrasistoli da stress. La non inalazione del fumo rispetta l’integrità delle vie respiratorie profonde: la capacità ventilatoria e gli alveoli polmonari sono salvi; inoltre non si ha il passaggio in circolo, attraverso le strutture deputate agli scambi gassosi, delle sostanze tossiche del fumo. A volte, se il fumatore di pipa è un neofita, esso tende a spingere il fumo al di là dell’orofaringe con conseguente irritazione di questa regione e delle corde vocali; l’inconveniente viene subito eliminato con l’esperienza. E’ sconsigliabile, a mio parere, il tragitto del fumo via bocca-naso attraverso l’orofaringe e il rinofaringe (sono le regioni posteriori comunicanti della bocca e del naso) a causa dell’azione irritativa del fumo, mancando queste regioni di sufficienti mezzi di difesa. E’ invece consigliabile il tragitto bocca-naso dall’esterno, perché esso di solito avviene per piccole quantità di fumo che per di più è già stato umidificato sufficientemente in bocca. (...continua).
Nicola D’Imperio

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