Il tabacco di mio nonno Alfonso (parte quarta)

L‘altro sistema usato dal nonno era quello della "cura al sole". Questo metodo veniva usato nei mesi estivi e l‘essiccazione, dopo la raccolta, avveniva ovviamente al sole e durava circa 1 mese finchè le foglie non diventavano color giallo chiaro. Ma spesso, quando cioè la notte non vi era molta umidità, le foglie di essiccavano in pochi giorni. Dopodichè le foglie raccolte in filze venivano poste nel locale adibito a serra, ove il nonno si preoccupava, anche chiedendo spesso il mio aiuto, di aprire di giorno e chiudere di notte: questo per consentire una buona ventilazione. Il nonno mi spiegava che questo processo di ventilazione era necessario per consentire alle foglie di riacquistare la brillantezza del colore, sbiadito dall‘eccesso di luce solare. Successivamente il nonno le riponeva in barilotti di circa 15-20 kg dove iniziava la fermentazione spesso con aggiunta di polvere di vaniglia, essenze di arance e frutti di bosco, una piccola quantità di whiskey e soprattutto grappa. Una volta finito tutto il processo di lavorazione, arrotolava le foglie e posizionava ogni singola foglia arrotolata in apposito recipiente di latta, assicurandosi che fosse ben compattato ed aggiungendo ancora grappa. Era finita la lavorazione ed il nonno finalmente cominciava a fumare il tabacco nuovo che tanto lavoro aveva richiesto a lui ed al suo amato nipotino.
Mario P.

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