• Login | Contact Us: +39 3492128234

Area Club


La maledizione del santo pipaiolo

La maledizione del santo pipaiolo

La maledizione di quello con due PP, si dice in un detto popolare, che si diventa ciechi, ma la nostra come pipaioli di maledizione è forse peggiore. Credo capiti a molti, se non a tutti, che si legga soprattutto in certi forum legati al lento fumo, che si discuta di profumi particolari e di sapori improponibili, ma quando di questi argomenti ne parli di persona con chi fuma insieme a te succede che tutti, e dico tutti, ti dicono che non riescono a sentire il profumo del tabacco che sta bruciando nella propria pipa ma, e c‘è un ma, riescono, me compreso, a sentire perfettamente il profumo della fumata del pipaiolo che sta fumando con voi, eppure con il mestiere che faccio, legato al mondo del vino, sono ben allenato a cogliere ogni sfumatura di profumi e sapori, ma durante le mie pipate anch‘io faccio molta fatica a cogliere sti maledetti profumi. L‘unico profumo che si riesce a sentire è quando si aprono le buste o le lattine di tabacco o quando si è appena caricato la pipa e si comincia a "succhiare" ed è in quel momento che precede l‘accensione che si sente il suo sapore e dopo aver acceso il centro del fornello… finisce la poesia. Quando ci si ritrova in compagnia di altri pipaioli allora si possono sentire le varie fragranze, ma degli altri però e non del proprio. Ci sarà sicuramente qualcuno che sostiene di sentire tutto, ma in tanti anni non ho ancora trovato nessuno che smentisse ciò che ho scritto prima. Debbo dire che in un certo senso anche con il vino può capitare la stessa cosa, nel senso che se uno è abituato a bere sempre lo stesso tende a percepirne sempre meno il bouquet e quant‘altro, ma quando ci si trova, ad esempio durante una degustazione dove può capitare di avere cinque o più vini da assaggiare a quel punto passando da un calice di vino all‘altro si colgono tutte quelle sfumature che contraddistinguono i vini che si stanno assaporando. Anche quando si sta un po‘ senza fumare e a me è successo poco tempo fa durante una settimana di letto, causa influenza, che quando finalmente il malanno se ne è andato ho finalmente potuto tornare ad imboccare l‘ebanite e il metacrilato e proprio all‘inizio della prima fumata dopo giorni che non fumavo ho colto in modo molto chiaro il profumo che solitamente sentono soltanto le persone che ti circondano durante la tua pipata del momento, ma non appena finisce il primo tiro o il secondo o se ti va bene anche il terzo, tutto svanisce in una nuvola di fumo e torna l‘unico profumo che sentiamo solitamente, quello della tranquillità e dei nostri pensieri che abbiamo durante la nostra pipata. Ah dimenticavo. Durante la pipata consiglio di evitare di usare contemporaneamente il telefono cellulare, perchè anche questo è di opinione comune tra i pipaioli che non va proprio d‘accordo perchè non appena si prende in mano lo strumento che ci aiuta, ma anche ci assilla durante la giornata si smette di controllare il tiraggio con la bocca e si finisce con il rischiare di bruciare il tabacco o addirittura la pipa o rendersi conto che è qualche minuto che si sta succhiando inutilmente con la pipa spenta. Se invece ci fosse qualcuno che riesce a smentire ciò che ho scritto mi piacerebbe conoscerlo per condividere e magari imparare a … pipare meglio. Detto questo per dire che sicuramente per la pipa è un po‘ come il vino, se ah dimenticavo ma una soluzione al dilemma c‘è. Si può usare la tecnica che si usa nelle degustazioni di vini. Come ho scritto prima, durante questi incontri succede di assaggiare più vini diversi nello stesso momento e questo passaggio repentino fa si che si possano cogliere al meglio le varie sfumature e le differenze che ci sono tra uno e l‘altro. Se si vuole fare un esperimento bisogna avere, ad esempio, tre pipe cariche con la miscela di tre tabacchi differenti. Quindi ne si accende una e si prosegue nella prima pipata, dopo di che si accende la seconda e già lì si comincia a sentire l‘aroma del secondo tabacco e sempre dopo le prime cinque sei pipate si dà fuoco alla terza e di conseguenza si riuscirà a percepirne i sentori, ma ora dopo qualche minuto si torna a dar fuoco alle polveri della prima, perchè di quella non avevamo ancora annusato nulla ed ecco che nel naso finalmente arrivano anche i suoi. A questo punto si prosegue nell‘alternanza tra una pipa e l‘altra e il gioco è fatto ed è anche divertente se lo si fa in compagnia. Di pipaioli logicamente.
Gigi

Prossimo articolo: L‘aquerugiola, la nemica giurata del pipaiolo