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La conservazione del tabacco da pipa

La conservazione del tabacco da pipa

Per concedersi una piacevole fumata è importantissimo considerare il tasso di umidità del tabacco poichè influisce in maniera determinante sul sapore: un tabacco troppo umido o troppo secco non ci offrirà, appunto, una piacevole fumata. Esiste un modo molto semplice per capire il livello di umidità: la prova del pizzico; si prende un pizzico di tabacco e si stringe con forza per un paio di secondi, poi si poggia su un tovagliolo di carta. Se immediatamente il tabacco si distende è in buone condizioni, se si sbriciola è troppo secco, mentre se rimane raggomitolato è troppo umido. Il tabacco acquistato in scatola di latta dovrebbe trattenere l‘umidità per diverse settimane successive all‘apertura. Nel caso il tabacco fosse molto umido, si può lasciare il contenitore leggermente aperto sorvegliando con cura. Se il tabacco invece è troppo secco è possibile ravvivarlo (ma c‘è un punto oltre il quale nessuna re-umidificazione ripristina il sapore del tabacco, ma in genere è misurato in anni): basta prendere un foglio di carta (non un tessuto, perchè assorbirebbe) e spargerci sopra il tabacco secco, poi bisogna bagnarsi le mani e stringerlo fra le dita più volte, in modo che il tabacco assorba l‘acqua dalle dita. Una volta fatta questa operazione, chiudere il tabacco in un barattolo di vetro con chiusura ermetica ( per intenderci quelli usati in cucina per conserve e marmellate). Il posto migliore in cui conservare il tabacco da pipa è all‘interno di un umidificatore in porcellana o in alluminio.

Aldo M.

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